Convinzioni limitanti e potenzianti

"Se non c'è sincerità assoluta, allora non è amicizia"
"Se non ti apprezzano a lavoro, non vali abbastanza"
"Non guadagnando abbastanza soldi, non posso permettermi di sentirmi realizzato"
"I soldi non fanno la felicità"
"Quando troverò l'amore vero della mia vita, allora sarò felice"
"L'amore vero non esiste"
"L'amore è ovunque e bisogna solo scovarlo"
"Con una forma fisica migliore, gli altri si accorgeranno di me"
"Il corpo che ho è fantastico e posso migliorarlo se voglio"
"La vita è dura"
"La vita è un dono meraviglioso"
"Nella vita puoi affannarti quanto vuoi, ma se non nasci con la camicia, sarà difficile avere successo"
"La vita è semplice"
"Nessuno può comprendere veramente gli altri"
"Negli altri c'è una capacità di empatia che può essere migliorata ed espressa"
"Gli altri sono tutti egoisti"
"Chi fa da sé, fa per tre"
Questi sono solo alcuni esempi di convinzioni; tutti le abbiamo e spesso, ci crediamo; ci crediamo tanto! Ma siamo sicuri che le convinzioni possano esserci utili? Soffermiamoci su di una differenza fondamentale riguardo le convinzioni: più che catalogarle come "giuste" o "sbagliate", notiamo che esse possono essere potenzianti o limitanti.
Alcune convinzioni infatti ci aiutano ad avere maggiore energia per affrontare gli ostacoli che la vita ci pone, altre invece ci tolgono energia vitale, ci abbattono, ci demoralizzano e quindi ci bloccano nell'agire e nel provare un'esperienza.
Per smascherare una Convinzione è sufficiente farsi una domanda: "posso essere assolutamente certo che le cose debbano andare/essere così?".
Con questa semplice domanda, possiamo passare in rassegna dei pensieri che abbiamo e smascherarli in quanto Convinzioni. Attenzione però! Se una Convinzione ci sta spronando a fare meglio, a raggiungere un obiettivo che veramente desideriamo, se ci spinge a essere migliori, ad avere relazioni più sane a cominciare da quella con se stessi, non dovremmo eliminarla dalla nostra testa, perché essa potrebbe essere un valido aiuto in un momento particolare della vita.
Capitano nella vita dei momenti in cui bisogna sudare di più, in cui circostanze esterne avverse ci fanno vacillare; potrebbe essere in seguito ad un lutto, un abbandono, ad un cambio di vita non deciso da noi; oppure più semplicemente ad un periodo di maggiore stress lavorativo, di studio o sportivo. Oppure ancor più semplicemente, un momento in cui ci si sente più giù del solito, più stanchi, più tristi e meno motivati.
In questo caso, le Convinzioni Potenzianti sono una manna, un fluido che ci dà la spinta giusta per andare avanti o per rialzarci dopo una caduta.
Non a caso spesso andiamo a cercare conforto da un amico o da un parente che ci regala la sua energia positiva motivandoci con frasi del tipo: "dai su, che ce la puoi fare", "è alla tua portata, non mollare", "credo in te e nelle tue risorse...", "vali di più di quella che ti ha mollato..." e via dicendo. Certo, forse l'ultima frase sulla ragazza che ti ha mollato non è proprio corretta corretta, bisognerebbe vedere tante sfaccettature di un rapporto, ma prendiamola per buona per questa volta.
Le convinzioni hanno la caratteristica di auto-alimentarsi, auto-sostenersi. Quando si ha la convinzione su come debba andare una festa, ad esempio, probabilmente ci comporteremo in un certo modo e il nostro esserci comportati in quel modo, confermerà la convinzione iniziale. Faccio un esempio:
CONVINZIONE: "questa festa sarà noiosa e nessuno si divertirà";
questo produrrà in me uno STATO D'ANIMO di chiusura e poca energia, quindi un COMPORTAMENTO in linea con la mia emotività;
gli altri presenti nella festa mi percepiranno come una persona chiusa, spenta, con poca iniziativa e si comporteranno di conseguenza, magari non dandomi particolari attenzioni e senza coinvolgermi;
questo rinforzerà la mia CONVINZIONE!
Una convinzione si auto-alimenta!
Come scritto sopra, c'è un modo molto semplice per non chiudersi in una particolare convinzione ed è una parolina magica che si chiama forse. Se penso che una festa sarà noiosa, posso metterci il forse di mezzo e chiedermi se veramente la festa in questione è noiosa; così come posso fare con la convinzione opposta, vale a dire se penso che la festa sarà bellissima e ci si divertirà tanto! Posso chiedermi: "come faccio a sapere esattamente che la festa sarà noiosa? Forse potrebbe non esserlo."
In questo modo, incominciamo a destrutturare una convinzione, magari limitante e a comprendere che la realtà ha molte più sfaccettature di quello che crediamo. Un'altra analisi importante da fare, è notare di come le convinzioni si basino su nostre esperienze passate (anche sugli schemi culturali che abbiamo ricevuto con la nostra educazione e sulle esperienze di altri): ci basiamo spesso e volentieri sulle nostre esperienze e di solito tendiamo proprio a confermare quello che c'è già capitato! Se un paio di volte abbiamo mangiato una buona pizza in un locale, probabilmente ci ritorneremo, ma non potremo sapere con certezza che anche la terza volta la pizza che serviranno sarà buona come le prime due. Se ho fallito in un progetto, probabilmente potremmo aver sviluppato delle credenze limitanti sulla nostra capacità di riuscita in quel progetto o simili, ma in realtà finché non ci avremo provato, non potremo mai sapere se falliremo anche questa volta!
Come diceva Henry Ford: " che tu creda di potere o non potere... avrai comunque ragione."